Il Ministro Zangrillo ha parlato dell’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione, un cambiamento culturale necessario
Durante l’evento ComoLake 2024, una kermesse dedicata al mondo digitale che si è tenuta a Cernobbio, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha condiviso le sue riflessioni sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore pubblico. Interrogato dai giornalisti poco prima del suo intervento, Zangrillo ha rivelato di essere un utilizzatore attivo di questa tecnologia: “Sì. La uso, la sto usando: i miei collaboratori mi stanno imponendo di utilizzarla“. Questa dichiarazione apre una finestra sul cambiamento culturale in atto all’interno della Pubblica Amministrazione italiana.
Zangrillo ha sottolineato come sia essenziale per i vertici comprendere e abbracciare il progresso tecnologico per non perdere il passo rispetto ai propri collaboratori e alle dinamiche del mondo moderno. “Nel passato – spiega il Ministro – la formazione era appannaggio delle maestranze mentre chi stava nei piani alti si occupava di strategie“. Oggi invece è fondamentale che anche chi detiene posizioni di comando si formi e comprenda le nuove tecnologie per guidare efficacemente le proprie squadre e strategie.
Per Zangrillo, l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità piuttosto che una minaccia. Il Ministro invita a superare gli approcci reticenti verso questa tecnologia e ad accelerare sulla formazione in questo ambito. “Ovunque vada, anche al bar, sento parlare di intelligenza artificiale“, osserva Zangrillo evidenziando come l’argomento sia diventato parte del dibattito pubblico quotidiano. Tuttavia, avverte che non basta lasciarsi affascinare dalle discussioni sull’IA; è necessario presidiare attivamente questo campo.
Un aspetto cruciale toccato dal Ministro riguarda il turnover previsto nella Pubblica Amministrazione entro il 2032: un milione di dipendenti pubblici raggiungerà l’età pensionabile. Questo scenario rappresenta secondo Zangrillo un’opportunità significativa per rinnovarsi attraverso l’inserimento di giovani talenti attratti dalle potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica. L’obiettivo è abbassare l’età media dei dipendenti pubblici – oggi attestata sui 49 anni – per rendere la PA più agile e capace di sfruttare appieno le opportunità dell’era digitale.
Queste riflessioni del Ministro Paolo Zangrillo gettano una luce positiva sul futuro della Pubblica Amministrazione italiana nell’era dell’intelligenza artificiale. La visione presentata invita a considerare la tecnologia non come una minaccia ma come uno strumento prezioso per innovarsi e migliorarsi continuamente.
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