Un’ascesa preoccupante del debito pubblico, i dati ultimi di Istat parlano di 136,9% nel 2024 e al 138,5% nel 2025
Secondo le ultime stime fornite dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), il debito pubblico italiano è destinato a segnare un incremento nei prossimi anni. Più precisamente, si prevede che raggiungerà il 136,9% del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel 2024, per poi salire ulteriormente al 138,5% nel corso del 2025. Queste cifre rappresentano un aumento rispettivamente di 2,1 punti percentuali e di altri 1,6 punti rispetto all’anno precedente.
Il rapporto di previsione elaborato dal Centro Studi Confindustria (Csc) evidenzia come l’incremento del debito sia attribuibile principalmente a due fattori. Da una parte vi è l'”aggiustamento stock-flussi”, che dopo tre anni torna a incidere negativamente sul bilancio dello Stato a causa della contabilizzazione dei crediti edilizi. Dall’altra parte si registra l’impatto significativo della spesa per interessi sui prestiti EFSF alla Grecia.
Crescita e inflazione non più sufficienti
Negli anni passati, la crescita economica reale e l’inflazione hanno svolto un ruolo chiave nell’erodere lo stock di debito pubblico italiano. Tuttavia, secondo le analisi del Csc, questi fattori non sono più in grado di compensare gli effetti negativi generati da altre variabili sul livello del debito. In particolare si sottolinea come il differenziale tra il costo medio del debito e il tasso di crescita nominale del PIL sia tornato ad essere positivo (+0,9 punti nel 2024 e +0,1 nel 2025), segnalando una situazione meno favorevole per le finanze pubbliche.
Un altro elemento preso in considerazione nell’analisi è rappresentato dall’avanzo primario che diventa marginalmente positivo nel corso del prossimo anno ma rimane comunque su livelli contenuti. Si stima infatti che contribuirà alla riduzione del debito solo per lo 0,1% del PIL nel 2024 e per circa lo 0,7% nel corso dell’anno successivo. Questa componente appare quindi insufficiente a contrastare efficacemente la tendenza all’aumento dell’onere debitizio nazionale.
I dati forniti dall’Istat attraverso le previsioni elaborate dal Csc delineano uno scenario in cui i conti pubblici italiani saranno caratterizzati da una crescente pressione dovuta all’aumento progressivo del rapporto debito/PIL nei prossimi anni. La combinazione tra minor contributo della crescita economica reale e dell’inflazione nella riduzione dello stock di debito con l’aumentata incidenza degli interessi sui prestiti internazionali pone nuove sfide per la politica economica italiana nei confrontarsi con la gestione sostenibile delle proprie finanze pubbliche.