Pochi sanno che possono cuocere benissimo la pasta senza usare il gas. Come fare per ottenere un ottimo risultato?
La cottura della pasta è un rito sacro nella cultura culinaria italiana, ma una nuova tendenza sta rivoluzionando questo processo tradizionale, promettendo di mantenere intatto il gusto del piatto nazionale per eccellenza, riducendo al contempo i consumi energetici. Stiamo parlando della cottura della pasta a fuoco spento, un metodo che sta guadagnando popolarità grazie ai suoi numerosi benefici.
Il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha recentemente confermato l’efficacia di questa tecnica. Cuocere la pasta a fuoco spento non solo è possibile ma consente anche un notevole risparmio energetico. Il procedimento è semplice: si porta l’acqua a bollore, si aggiunge la pasta e dopo due minuti di cottura sul fuoco al massimo, si spegne e si lascia riposare con il coperchio chiuso per il tempo indicato sulla confezione. Questa pratica potrebbe essere una soluzione efficace soprattutto in vista dei tagli alla fornitura di gas.
Durante questa insolita modalità di cottura avvengono diversi processi fisici fondamentali: inizialmente c’è la diffusione dell’acqua che permette alla pasta di reidratarsi; segue poi la gelatinizzazione dell’amido che crea una patina gelatinosa attorno alla pasta; infine avviene la denaturazione delle proteine che rende i carboidrati più digeribili. Contrariamente a quanto comunemente creduto, non sono necessari 100 gradi per cuocere adeguatamente la pasta: bastano 80 gradi.
Adottare questo metodo comporta vantaggi non solo per le nostre tasche ma anche per l’ambiente. Si stima un risparmio energetico fino al 47%, equivalente a circa 44,6 chilowattora all’anno; ciò si traduce in una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 13,2 chili e un risparmio idrico fino a 69 litri annui. Una pratica ecologica che contribuisce alla sostenibilità ambientale senza sacrificare il piacere della tavola.
Nonostante le apprensioni dei puristi della cucina italiana, i risultati parlano chiaro: non vi è alcuna differenza sostanziale nel sapore o nella consistenza della pasta cotta senza gas rispetto a quella preparata con metodi tradizionali. Anzi, grazie all’aumentata presenza di amido in superficie, questo tipo di cottura permette alla salsa o al condimento scelto di aderire meglio alla pasta.
Per chi cerca altre vie per ridurre ulteriormente i consumi energetici in cucina esistono alternative come l’utilizzo del bollitore o del microonde per portare l’acqua a bollore prima dell’aggiunta nella pentola con la pasta. Queste soluzioni possono abbreviare significativamente i tempi necessari all’ebollizione dell’acqua rispetto all’utilizzo esclusivo del fornello.
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