E’ conosciuta come la “malattia dei vampiri”: in periodo di Halloween, rappresenta un ponte tra medicina e leggenda
Questa storia ci ricorda quanto possa essere sottile la linea tra realtà scientifica ed elaborazioni culturali del male fisico; un promemoria del nostro bisogno umano di dare senso al dolore attraverso le storie ma anche dell’importanza cruciale delle basi scientifiche nella comprensione delle malattie.
La porfiria è una malattia che affascina e inquieta, collocandosi in quel limbo tra realtà e mito dove la medicina incontra il folklore. Il nome stesso, derivante dal greco πορφύρα (porfùra), che significa ‘viola’, fa riferimento al colore dell’urina dei pazienti durante le fasi acute della malattia, un dettaglio che non manca di evocare immagini potenti e misteriose.
La “Malattia dei Vampiri”
Un episodio della serie televisiva ‘Dr. House – Medical Division’ ha portato alla ribalta la porfiria, mostrando come il protagonista, contro ogni previsione, sia riuscito a diagnosticare questa rara condizione grazie a un gesto audace: l’iniezione di una sostanza capace di scatenare una crisi acuta nel paziente. La successiva colorazione viola dell’urina esposta alla luce ha fornito la prova definitiva della presenza di porfiria acuta intermittente, illustrando vividamente uno degli aspetti più caratteristici e drammatici di questa patologia.
L’ipotesi che anche Vincent van Gogh potesse soffrire di porfiria aggiunge un ulteriore tassello al mosaico della sua vita tormentata. I sintomi descritti nelle varie testimonianze – debolezza estrema, ansietà, confusione mentale, febbre e dolori addominali – si allineano con quelli tipici della porfirìa. Questa prospettiva offre una possibile spiegazione medica alle sue note sofferenze psicofisiche, pur senza sminuire il genio artistico che ha saputo trasformare il proprio dolore in opere immortali.
La denominazione “malattìa dei vampiri” deriva da alcuni sintomi peculiari della porfìria che sembrano usciti dalle pagine di un romanzo gotico: fotofobia intensa o paura della luce solare; stato confusionale simile a quello attribuito alle vittime del morso vampirico; avversione per l’aglio che secondo alcune credenze popolari potrebbe aggravare i sintomi. Queste associazioni hanno contribuito a creare attorno alla porfìria un alone di mistero e fascinazione.
Nell’avvicinarsi ad Halloween è importante ricordarsi come la medicina debba sempre cercare di distinguersi chiaramente dalle superstizioni e dai racconti popolari. Sebbene le storie sui vampiri possano divertire ed eccitare l’immaginario collettivo, è fondamentale approcciarsi alle condizioni mediche con serietà e rispetto per chi ne soffre realmente.