Andamento dei dati Covid e incidenza per regione, i numeri riassunti di questa settimana per quanto riguarda anche i ricoveri
L’ultima analisi sulla situazione del Covid-19 in Italia mostra segnali di una leggera diminuzione dell’incidenza settimanale dei casi diagnosticati. Secondo il monitoraggio settimanale effettuato dalla Cabina di regia Iss-ministero della Salute, nel periodo compreso tra il 17 e il 23 ottobre, quasi tutte le regioni e province autonome hanno registrato un calo rispetto alla settimana precedente. La Lombardia si conferma la regione con l’incidenza più alta, con 27 casi per 100mila abitanti, mentre la Sicilia registra l’incidenza più bassa, con soli 0,2 casi per 100mila abitanti.
Nonostante la lieve diminuzione dell’incidenza dei casi diagnosticati, l’indice di trasmissibilità (Rt), basato sui casi con ricovero ospedaliero al 23 ottobre e calcolato sui dati aggiornati al 15 ottobre, ha mostrato un lieve aumento passando da un valore di Rt pari a 1,06 registrato il 9 ottobre a uno pari a 0,84. Questo dato suggerisce che nonostante i segnali positivi relativi all’incidenza dei nuovi casi, la trasmissione del virus rimane comunque sotto controllo ma richiede attenzione.
Dal punto di vista dell’impatto sul sistema sanitario nazionale, i dati relativi all’occupazione dei posti letto mostrano una situazione stabile. Al momento dell’ultimo rilevamento del monitoraggio (23 ottobre), l’occupazione dei posti letto in area medica si attesta al 3,7%, rimanendo sostanzialmente invariata rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). Anche per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva si registra una leggera diminuzione passando dall’1% al 0.9%, confermando quindi una generale stabilità nell’impatto della pandemia sulle strutture ospedaliere.
Un aspetto che emerge dal report è relativo alle varianti del virus circolanti nel paese. I dati provenienti dalla piattaforma nazionale I-Co-Gen indicano che nell’ultimo mese sono state osservate diverse sotto-varianti del virus JN.1 attenzionate a livello internazionale. Tra queste spicca la KP.3.1.1 che ha rappresentato il maggior numero di sequenziamenti nel mese di settembre (66%). Tuttavia è da sottolineare anche l’aumento significativo della variante Xec che è passata dal rappresentare il 5% delle sequenze nel mese di agosto al 17% nel mese successivo.
Questo scenario evidenzia come il virus continui ad evolversi e come sia fondamentale mantenere alta l’attenzione attraverso la sorveglianza genetica delle varianti circolanti per poter adattare tempestivamente le strategie sanitarie pubbliche alle nuove sfide poste dalla pandemia.
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