La tubercolosi continua a preoccupare e torna la minaccia numero 1, mai così tanti casi: il report dell’Oms
La tubercolosi (Tbc) si riposiziona al vertice delle malattie infettive più letali a livello globale, superando il Covid-19 che aveva temporaneamente modificato le priorità sanitarie mondiali. Il recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) del 2024 rivela un incremento preoccupante dei casi di Tbc, con circa 8,2 milioni di nuove diagnosi nel solo anno 2023, segnando il record più alto dal 1995.
Nonostante i progressi in alcuni ambiti, la lotta contro la Tbc incontra ostacoli significativi come il sottofinanziamento. Sebbene vi sia stata una riduzione nel numero di decessi da Tbc – passati da 1,32 milioni nel 2022 a 1,25 milioni nel 2023 – l’Oms stima che il totale delle persone colpite dalla malattia sia lievemente aumentato a circa 10,8 milioni. Questo dato riflette un miglioramento nella capacità di rilevazione dei casi rispetto agli anni della pandemia di Covid-19.
L’attenzione si concentra su trenta Paesi che rappresentano l’87% del totale dei casi globali. India, Indonesia, Cina, Filippine e Pakistan sono i cinque Paesi con la maggiore incidenza della malattia. La distribuzione demografica mostra che il maggior numero di persone affette da Tbc sono uomini (55%), seguiti dalle donne (33%) e dai bambini e adolescenti (12%). L’Oms sottolinea come sia inaccettabile che la Tbc continui a mietere vittime quando esistono strumenti efficaci per prevenirla e curarla.
Il rapporto evidenzia criticità nei finanziamenti destinati alla prevenzione e alla cura della Tbc: solo un quarto dell’obiettivo annuale è stato raggiunto nel 2023. Questo deficit impatta soprattutto i Paesi a basso e medio reddito che sopportano quasi interamente l’onere della tubercolosi. Inoltre viene messo in luce come anche la ricerca sulla Tbc soffra di grave sottofinanziamento.
L’Oms identifica cinque principali fattori di rischio per lo sviluppo della tubercolosi: denutrizione, HIV/AIDS, abuso di alcoolici, fumo e diabeteì mellito. Queste condizioni richiedono un approccio multisettoriale per essere efficacemente contrastate. La povertà e il basso Pil pro capite emergono come determinanti critici nell’incidenza della malattia.
Questo scenario evidenzia quanto sia urgente intensificare gli sforzi globali nella lotta contro la tubercolosi attraverso finanziamenti adeguati ed azioni coordinate tra tutti i settori interessati per fronteggiare questa minacciosa realtà sanitaria globale.
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