L’allarme degli specialisti: frutta secca “nascosta” e shock anafilattico, rischi alti per allergia. La necessità di informazione e prevenzione
Tra gli alimenti che più frequentemente causano reazioni allergiche acute, la frutta secca e in guscio occupa una posizione di rilievo. Arachidi, noci e simili possono scatenare episodi drammatici di shock anafilattico, con un impatto particolarmente grave sulla popolazione pediatrica. Quest’ultima è infatti più esposta sia per l’elevata incidenza di allergie alimentari in età giovanile sia per la maggiore probabilità di entrare in contatto con alimenti contenenti “allergeni nascosti“, come merendine, gelati o caramelle. La tragedia della giovane turista inglese deceduta a Roma dopo aver consumato un dolce contenente tracce di frutta secca ne è un esempio tragico e illuminante.
L’importanza della conoscenza del proprio quadro allergologico fin dalla più tenera età viene sottolineata dagli esperti come elemento cruciale nella prevenzione delle reazioni allergiche gravi. Il caso citato evidenzia come anche minime quantità di sostanze sensibilizzanti possano innescare reazioni estreme nei soggetti predisposti. Questo fenomeno non è dose-dipendente: piccolissime quantità dell’allergene possono essere sufficienti a scatenare una risposta immunitaria acuta, talvolta senza nemmeno l’ingestione diretta dell’alimento ma attraverso l’inalazione delle particelle presenti nell’aria.
Una delle cause principali dell’esposizione accidentale agli allergeni è rappresentata dalla mancanza di chiarezza nelle etichette dei prodotti alimentari. Le indicazioni spesso incomplete o scorrette riguardo alle sostanze utilizzate nella preparazione degli alimenti rappresentano un serio rischio per i consumatori affetti da allergie. Inoltre, la diversità delle nomenclature adottate nei vari Paesi può aggravare ulteriormente il problema, rendendo difficile per i soggetti sensibili evitare efficacemente gli alimenti potenzialmente pericolosi.
Un aspetto meno noto ma altrettanto importante nel contesto delle allergie alimentari è quello della reattività crociata tra differenti tipologie di allergeni. Alcuni pollini contengono antigeni simili a quelli presenti in determinati cibi vegetali; pertanto, individui che manifestano reazioni allergiche ai pollini possono esperire sintomi analoghi anche dopo l’ingestione dei suddetti cibi. Queste interazioni richiedono una consapevolezza approfondita da parte dei soggetti affetti da tali condizioni al fine di evitare esposizioni involontarie agli agenti sensibilizzanti.
Le proteine responsabili delle reazioni sistemiche severe legate al consumo della frutta secca sono principalmente le cosiddette proteine di deposito (storage protein), resistenti al calore e alla cottura. Nell’esempio specifico dell’arachide sono state identificate diverse molecole proteiche (Ara h1-h8) capacitate a provocare intense risposte immunitarie nei soggetti predispostosti anche quando presentano in forma alterata o parzialmente degradata dai processuali naturalì digestivi.
La comprensione dettagliata del meccanismo alla base delle reazioni anafilattiche indotte dalla frutta secca sottolinea l’esigenza critica dì educare i pazientì affetti da queste forme dì allèrgia – ed i loro familiari – sulla necessità dì leggere attentamente le etichette degli alimentì ed essere costantemente informatī sui potenziali rischī associatī al loro consumo.
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