Il freddo è arrivato in Italia e in molte città si sono accesi in queste ore i riscaldamenti: tutte le informazioni e regole
Con l’arrivo del freddo in tutta Italia, anche le ultime città che resistevano con i termosifoni spenti hanno ricevuto il via libera per l’accensione del riscaldamento. Da Roma a Taranto, passando per numerose altre località, da ieri, venerdì 15 novembre, si potrà godere di ambienti più caldi. Tuttavia, la Sicilia dovrà attendere ancora due settimane prima di poter accendere i propri impianti.
A Roma, l’ordinanza numero 124 emessa il 30 ottobre dal sindaco Gualtieri stabilisce che gli impianti di riscaldamento possono essere attivati dal 15 novembre fino al 7 aprile 2025. La normativa prevede un funzionamento massimo di 11 ore giornaliere nell’arco temporale compreso tra le ore 5 e le ore 23. Inoltre, viene introdotta una riduzione della temperatura massima consentita negli edifici industriali e artigianali a 17°C (con una tolleranza di +2°C), mentre per tutti gli altri edifici il limite è fissato a 19°C (anch’esso con una tolleranza di +2°C).
Sono previste specifiche deroghe per alcune categorie di edifici come strutture sanitarie, case di riposo, scuole materne e nidi d’infanzia, piscine e saune oltre alle sedi diplomatiche non situate in condomini.
Mentre al Nord Italia i riscaldamenti sono già stati accesi quasi ovunque eccetto che nella provincia di Imperia – dove sono partiti con un limite massimo giornaliero fissato a dieci ore fino al termine della stagione fredda il prossimo marzo – diverse province del Sud segnano questa data come momento dell’accensione dei termosifoni.
Tra queste troviamo Napoli, Latina e Caserta nel Lazio; Salerno in Campania; Bari e Brindisi in Puglia; Benevento nel Sannio; Catanzaro in Calabria; Cagliari in Sardegna; Lecce sempre nel tacco d’Italia; Ragusa nella Sicilia sud-orientale; Cosenza sempre in Calabria e Taranto nel cuore della Puglia. Per tutte queste aree la durata massima giornaliera dell’accensione è fissata a dieci ore dal 15 novembre al 31 marzo.
Per alcune città italiane invece la data stabilita per l’inizio del periodo di riscaldamento è posticipata all’1 dicembre. Questo riguarda principalmente le località classificate nella zona B come Palermo, Siracusa e Trapani in Sicilia; Reggio Calabria sulla punta dello stivale italiano; Agrigento Messina e Catania anch’esse siciliane. Qui i limiti orari sono ridotti ad un massimo di otto ore giornaliere fino alla fine marzo.
Anche nelle isole minori come Lampedusa Linosa oltre che Porto Empedocle situati nella zona A si dovrà attendere fino all’1 dicembre ma con una restrizione ulteriore sulle ore quotidiane consentite per il riscaldamento: solo sei ore al giorno fino alla metà marzo.
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