Lucio Corsi, cantautore e artista poliedrico, ha stupito il pubblico non solo con la sua musica ma anche con il suo passato nella moda. Scopri la sua incredibile trasformazione da modello di lusso a icona di stile sul palco di Sanremo.
Il Festival di Sanremo non è solo una competizione musicale, ma una vera e propria celebrazione dell’arte in tutte le sue forme. Ogni anno, artisti emergenti e veterani della scena musicale portano sul palco non solo le loro canzoni, ma anche un’estetica ben definita, capace di lasciare il segno.

Tra i protagonisti più discussi dell’ultima edizione, Lucio Corsi ha attirato l’attenzione non solo per la sua voce e il suo talento, ma anche per il suo stile unico e sofisticato, che affonda le radici in un passato poco conosciuto ai più. Quello che molti ignorano, infatti, è che prima di conquistare il palco dell’Ariston, Corsi aveva già sfilato per un grande nome della moda internazionale. Un passato tra le passerelle che oggi si riflette nel suo inconfondibile look, capace di coniugare eleganza e sperimentazione, senza paura di osare.
Da passerelle esclusive a icona di stile: il viaggio sorprendente di Lucio Corsi
Il Festival di Sanremo è da sempre una vetrina non solo per la musica italiana ma anche per la moda e le tendenze del momento. Quest’anno, tra i protagonisti più discussi e ammirati c’è stato senza dubbio Lucio Corsi, il cantautore che con il suo stile unico e la sua voce ha saputo conquistare il pubblico, arrivando secondo nella classifica finale della kermesse. Ma quello che molti forse non sanno è che prima di incantare l’Ariston con le sue melodie e la sua personalità distinta, Lucio Corsi ha avuto un’esperienza significativa nel mondo della moda.
Prima di approdare sul palco sanremese, infatti, Corsi ha lavorato come modello per uno dei brand più prestigiosi del panorama internazionale: Gucci. A sceglierlo fu Alessandro Michele, allora direttore creativo della maison fiorentina, noto per le sue collezioni audaci che spesso mescolano riferimenti storici a elementi contemporanei in modo sorprendente.
alessandro michele sempre un passo avanti pic.twitter.com/GuRMtSW9Iz
— annaᴴ♥️ (@needharryx) February 17, 2025
La partecipazione di Lucio Corsi alle sfilate di Gucci risale a qualche anno fa quando Michele decise di includerlo tra i volti della sua collezione ispirata al Rinascimento in chiave rock ‘n’ roll. Un mix eclettico che trovava risonanza anche nei richiami alla Grecia Antica e alla Roma Imperiale. Per l’occasione, Corsi indossò un abito decisamente fuori dagli schemi: una gonna plissettata floreale sopra dei leggings neri completati da un maxicappotto con interno in pelliccia stile montone. Ai piedi stivaletti decorati abbinati ad una borsa dello stesso motivo e una delicata coroncina tra i capelli.
Le immagini dell’evento mostrano un Lucio Corsi trasformato; lontano dai vestiti comuni creatisi da sé per Sanremo – ricordiamo il virale video delle spalline sotto la giacca – qui appare come musa ispiratrice di Alessandro Michele in tutta la sua eccentricità stilistica.
La collaborazione tra il cantautore toscano e Gucci non si fermò alle sole passerelle. Successivamente, infatti, Lucio divenne uno dei protagonistici della campagna pubblicitaria “Roman Rhapsody“, curata dal fotografo Mick Mock. La campagna celebrava icone fuori dagli schemi nel mondo della musica e dello spettacolo attraverso ritratti intensamente personalizzati ed evocativi.
Queste esperienze nel mondo della moda hanno sicuramente contribuito a forgiare lo stile distintivo di Lucio Corsi; uno stile che si esprime non solo attraverso la musica ma anche attraverso scelte estetiche particolari ed emblematiche del suo essere artista a tutto tondo.
L’avventura sulle passerelle rappresenta quindi un capitolo affascinante nella carriera poliedrica del cantautore toscano; dimostra come le barriere tra mondi apparentemente distanti come quelli della musica e della moda possano facilmente sfumarsi quando al centro c’è una forte personalità artistica capace di esprimersi su più frontiere creative.
In definitiva, l’esempio di Lucio Corsi ci mostra quanto sia riduttivo etichettare gli artisti entro confini prestabiliti; sia esso sul palco dell’Ariston o sotto i riflettori delle passerelle più glamour del mondo fashion internazionale.