Papa Francesco riscrive l’ultimo capitolo della sua vita: come le scelte rivoluzionarie sul suo funerale incarnano una Chiesa senza orpelli, capace di parlare al mondo attraverso gesti concreti.
C’è un dettaglio che colpisce più degli altri, tra i mille raccontati dai 200mila presenti a piazza San Pietro quel 26 aprile 2025. Non è la bara di cipresso costruita da detenuti, né l’assenza di paramenti dorati.
È quel silenzio carico di stupore quando il cardinale Re ha pronunciato la frase: “Ha chiesto di essere sepolto con le scarpe che portava nei quartieri più difficili di Buenos Aires”. Un’immagine che racchiude l’essenza di un pontificato: la volontà di restare “con i piedi per terra” fino all’ultimo respiro. Ma quali altri segreti nasconde il rito funebre più discusso degli ultimi secoli?
La decisione di Papa Francesco di modificare l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis nel 2024 rappresenta una svolta storica nei riti funebri papali, segnando un distacco netto dalle tradizioni secolari e riflettendo la sua visione di una Chiesa più umile e vicina ai fedeli. Questi cambiamenti, che includono la rinuncia a simboli del potere, l’adozione di una sepoltura più semplice e la scelta del luogo di sepoltura, non sono solo dettagli liturgici ma messaggi potenti che rispecchiano il cuore del suo pontificato.
La rinuncia ai simboli del potere è forse uno dei gesti più emblematici della riforma voluta da Francesco. La decisione di non utilizzare il pastorale papale durante le esequie sottolinea il suo desiderio di presentarsi non come un sovrano ma come un servitore. Questo gesto è in linea con molte delle sue azioni e insegnamenti, che hanno costantemente puntato a mostrare una Chiesa meno legata alle pompe del potere e più attenta alle necessità dei poveri e degli emarginati.
L’abbandono della tradizione delle tre bare sovrapposte per optare per una singola bara in legno e zinco senza decorazioni rappresenta un’altra significativa semplificazione dei rituali funebri papali. Questa scelta non solo riduce lo sfarzo associato al funerale ma anche sottolinea l’importanza dell’umiltà anche nella morte. Inoltre, la disposizione che il suo corpo sia sepolto direttamente nella terra riflette questa stessa volontà di essenzialità ed eco-sostenibilità.
La decisione sul luogo della sepoltura rompe anch’essa con la tradizione: invece della Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha scelto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Questo luogo ha un significato particolare per lui, data la sua profonda devozione verso l’icona della Salus Populi Romani ivi custodita. Tale scelta evidenzia ancora una volta il forte legame spirituale del Pontefice con Maria, madre della Chiesa e simbolo dell’accoglienza e protezione divina verso tutti i fedeli.
Queste modifiche ai riti funebri papali sono coerenti con l’intero pontificato di Francesco, caratterizzato dalla ricerca costante d’una maggiore sobrietà nella vita della Chiesa. Il desiderio espresso dal Papa riguardante le sue scarpe nere ortopediche consumate da portare nella tomba anziché le classiche pantofole papali ne è ulteriore testimonianza: si tratta infatti d’un richiamo alla realtà quotidiana delle persone comuni piuttosto che all’autorità o al prestigio spesso associati alla figura pontificia.
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