Prima di richiedere un mutuo è bene controllare alcune questioni fiscali e, eventualmente, risolverle: a cosa dare attenzione.
Ottenere un mutuo è un traguardo importante, ma spesso più complicato di quanto si pensi. Molti credono che basti avere un buon stipendio, ma non è così: la banca è tenuta per prassi a fare controlli approfonditi. Questo processo si chiama ‘merito creditizio’ e consiste nel valutare la capacità del richiedente di restituire il prestito, anche in base al valore dell’immobile offerto in garanzia. Tecnicismi a parte, vediamo i punti chiave.
In tanti si chiedono se le banche seguano criteri fissi o decidano a loro discrezione. Di fatto, hanno autonomia, ma non agiscono in modo arbitrario: possono fidarsi, sì, ma se qualcosa viola i requisiti minimi, difficilmente chiudono un occhio. Dipende tutto dal tipo di problema.
Durante l’istruttoria, la banca deve agire secondo buona fede e correttezza, rispettando gli obblighi informativi e valutativi previsti dagli articoli 1175 e 1375 del Codice Civile. Ma quali sono, in concreto, questi obblighi?
Quando si pensa a un mutuo, il primo pensiero va alle proprie entrate. Un tassello importante, certo, ma la banca non guarda solo quanto guadagni: controlla soprattutto quanto sei affidabile nel gestire denaro e debiti. E qui spesso cascano in tanti. C’è chi dimentica un vecchio finanziamento ancora aperto, chi ha rate in corso per un telefono o una carta revolving che continua a rinnovarsi da sola. Dettagli? Per noi, forse. Per la banca no.
Prima di presentare la richiesta, è importante verificare la propria posizione nelle banche dati creditizie ( il CRIF, Experian, CTC). Perché basta una segnalazione per un ritardo di mesi fa – magari già risolto – per compromettere tutto. E no, non sempre ce ne accorgiamo prima, ma solo dopo aver chiesto il mutuo.
Qualora uscisse qualche scheletro nell’armadio e riteniamo che ci sia un errore o una segnalazione ingiusta, si può richiedere la rettifica direttamente al SIC o all’ente che ha inviato il dato (banca, finanziaria, ecc.).
Altro punto chiave: la sostenibilità del mutuo. Anche con un reddito dignitoso, se hai già impegni in corso, la rata mensile può risultare troppo alta rispetto alla tua capacità reale. In quel caso, la banca rifiuta per eccessivo indebitamento. Che fare in questi casi? Se possibile, abbassare la rata mensile ancor prima di chiedere il mutuo.
Poi c’è l’immobile. Deve essere in regola sul piano urbanistico e catastale. Non puoi scoprirlo dopo, quando hai già dato la caparra: serve una verifica tecnica preventiva, anche solo con un geometra di fiducia. Infine, se il mutuo si estende oltre l’età pensionabile e non c’è un piano di sostenibilità, le probabilità calano.
Insomma, prima ancora dei documenti, serve una bella autoanalisi. Tanto la banca lo farà comunque. Meglio arrivare preparati, che sorpresi.
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