I videogiochi fanno male ai bambini? Il risultato di questa ricerca vi lascerà senza parole

Prodotti d’intrattenimento ormai diffusi in tutto il mondo e conosciuti da ogni generazione, i videogame sono stati al centro del dibattito spesso e volentieri come esempio di ciò che può influenzare negativamente lo sviluppo dei ragazzi, ma è davvero così semplice la questione?

Da anni, il dibattito sugli effetti dei videogame su soggetti in fase di crescita alimenta discussioni accese tra esperti, genitori e insegnanti. In particolare, dopo eventi tragici come le stragi scolastiche negli Stati Uniti, i videogame sono stati spesso additati come una possibile causa di uno sviluppo della violenza nei giovani.

Bimbo con in mano un pad playstation
I videogiochi fanno male ai bambini? Il risultato di questa ricerca vi lascerà senza parole – lavocenazionale.it

Questa visione ha contribuito a creare un’immagine negativa dei videogiochi, considerati da molti come un’influenza dannosa per la mente dei più giovani. Alcune ricerche condotte in passato hanno dato dei risultati contrastanti nell’individuare possibili danni causati dall’utilizzo quotidiano dei videogame sullo sviluppo cerebrale e intellettivo dei giovanissimi.

Al pari di strumenti più tradizionali come la televisione e più moderni ma assimilabili come gli smartphone, dunque, si reputa in generale i videogame come qualcosa che è meglio evitare in fase di sviluppo, soprattutto quando si tratta di bambini molto piccoli. Ma è davvero così?

Una nuova ricerca sfata i miti: giocare ai videogame incrementa l’intelligenza dei più piccoli

Contrariamente ai luoghi comuni, un nuovo studio internazionale rivela un dato sorprendente: giocare ai videogame potrebbe non solo non essere dannoso, ma addirittura aumentare l’intelligenza dei bambini. Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports e condotta da un team di scienziati provenienti dai Paesi Bassi, dalla Svezia e dalla Germania, ha seguito oltre 9.800 bambini statunitensi di 9 e 10 anni, monitorandone l’uso quotidiano degli schermi e i risultati cognitivi nel corso di due anni.

mamma e figlia che giocano ai videogame
Una nuova ricerca sfata i miti: giocare ai videogame incrementa l’intelligenza dei più piccoli – lavocenazionale.it

I risultati sono stati illuminanti. In media, i bambini coinvolti nello studio passavano un’ora al giorno a giocare ai videogiochi, due ore e mezza davanti alla TV o ai video online, e circa mezz’ora sui social media. Coloro che trascorrevano più tempo del normale a giocare ai videogiochi hanno mostrato un aumento del quoziente intellettivo di circa 2,5 punti rispetto alla media. Questi miglioramenti sono stati misurati attraverso prove di comprensione, memoria, flessibilità mentale e autocontrollo.

Interessante notare che, per quanto riguarda l’uso dei social media e della televisione, lo studio non ha riscontrato alcun effetto positivo o negativo significativo sullo sviluppo cognitivo dei bambini.

Questo studio si distingue per aver considerato fattori spesso trascurati in ricerche precedenti, come il contesto socioeconomico dei partecipanti e la loro predisposizione genetica. Questi elementi, infatti, avevano reso i risultati di studi simili contraddittori in passato. I ricercatori sottolineano che l’intelligenza non deve essere vista come un talento statico con cui si nasce, ma piuttosto come un aspetto dinamico, suscettibile di essere influenzato positivamente da stimoli esterni, tra cui il gioco interattivo.

In conclusione, mentre il dibattito sugli effetti dei videogiochi sui giovani è destinato a continuare, questa ricerca apporta un contributo significativo alla discussione, suggerendo che, sotto certe condizioni, i videogiochi possono effettivamente rappresentare uno stimolo positivo per lo sviluppo intellettivo dei bambini. Questi risultati invitano a una riflessione più ampia sul ruolo dei videogiochi nella società e sull’importanza di approcciare a questo fenomeno con una mente aperta e basata su evidenze scientifiche.

Gestione cookie